Andrea Antonini Berlin
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Parlando di libri mi capita a volte di sentir persone rifiutare Amazon per il modo in cui tratterebbe i suoi dipendenti, per reali o presunti danni che arrecherebbe al mercato librario, soprattutto alle librerie, per l‘inquinamento derivante dalle migliaia di furgoncini indaffarati nelle consegne.
Alcune critiche sono probabilmente giuste, altre sono basate sul sentito dire, altre sono decisamente insensate. Sta di fatto che la critica indignata in sé non serve a molto: in Germania sotto Natale il sindacato dei Verdi organizza regolarmente un bello sciopero delle consegne nei magazzini Amazon, con grande eco sui giornali. Il risultato è che la merce è fatta arrivare dai magazzini polacchi a ridosso del confine.
Un modo intelligente e utile di contrapporsi a Amazon (indirettamente, perché ciò di cui vi parlo è nato ben prima dell’azienda di Seattle) è il sistema di distribuzione dei libri in Germania.
È capitato a tutti, si entra in una libreria, si chiede un certo titolo, il commesso guarda sul monitor e sentenzia: „Sì, è in catalogo, ma devo ordinarglielo“. Dopo di che passano una settimana, dieci giorni o più e il libro arriva, o non arriva per motivi esoterici come „esaurito presso il distributore“. Ovvio che Amazon vinca: il libro è quasi sempre subito disponibile e se si è clienti Prime, pagando una modesta quota annuale il libro è consegnato gratis, e se proprio non si vive in un remoto paesino di montagna di solito arriva in un giorno o due.
Non voglio oggi descrivervi il sistema di distribuzione libraria italiano, ne potreste restare turbati. Vi racconto invece perché quando si entra in una libreria tedesca cercando un certo titolo, il commesso guardi sul monitor, sentenzi „Sì, è in catalogo, ma devo ordinarglielo“ e dopo poche ore il vostro libro sia pronto per il ritiro.
Perché in Germania esistono grandi centri locali di distribuzione che tengono tutti i titoli di tutti gli editori e a getto continuo affidano a furgoni notturni i libri ordinati da consegnare: è di notte, perlopiù all’alba, che avvengono le consegne. I conducenti-fattorini possiedono le chiavi di tutte le librerie della zona da loro servita, parcheggiano un momento (per di più quando non c’è traffico), aprono la porta del negozio, appoggiano sul pavimento l‘apposito contenitore con i libri e se ne vanno. Se comprate il libro alle sei del pomeriggio, anche per telefono o e-mail, il mattino dopo alle nove ce l’avete. Mediamente prima che non ordinandolo su Amazon.
Forse non sapete che su 10 euro di prezzo di copertina, di media ben 5 vanno ai promotori / distributori (di solito coincidono), cui vanno aggiunti altri 50 centesimi che gli editori spendono per spedire i libri ai distributori: per il 55 per cento del prezzo di copertina è ben lecito aspettarsi che il distributore faccia qualcosa di più che non far comparire sul monitor che un certo libro è disponibile (il 25-30 per cento va al libraio, quel che resta va all’editore, che inevitabilmente fallisce, mentre non falliscono gli editori che sono anche distributori di se stessi e librai come Feltrinelli).
Amazon non è il male, è un’azienda che come qualsiasi altra azienda al mondo si insinua in aree non coperte dal mercato o coperte male. Se per alcuni Amazon è il male, costoro si ingegnino a trovare antidoti concreti come quello tedesco, gli anatemi non servono a niente. In questo caso, poi, accelerano il fallimento degli editori perché quando il libraio vi prospetta dieci giorni di attesa per un certo libro spesso si risponde: „Ma no, lasci perdere“. Grazie alla disponibilità immediata, con Amazon o con il sistema tedesco, l’editore ha più probabilità di vendere un proprio libro rimandando il tracollo.
(Testo e immagini copyright © 2019 Andrea Antonini, Berlino. Immagine di apertura, 3 e 4 raccolte nella quasi centenaria libreria di Bayerischer Platz, Berlino).